Più zucca per tutti

Ottobre 21st, 2009

Zucche / 5
Quest’anno dall’orto della vicina ho ricevuto in dono ben due zucche.
Quella della foto pesa 8kg e qualcosa, ed è la seconda ricevuta. La prima zucca pesava poco meno di 10kg.

Con la prima zucca sono state fatte due torte alla crema di zucca, abbondante zucca in agrodolce (la ricetta si trova qui), risotto con la zucca e un morbido e profumato pane con la zucca (devo rifarlo e segnarmi le dosi).

Sto meditando cosa fare con questa seconda zucca. Mi piacerebbe provare una mostarda di zucca, da mangiare coi formaggi. Poi un qualche sformato di zucca, magari monoporzione. Oppure una lasagna con la zucca.
Vedremo cosa ne verrà fuori 🙂

Precedenti ricette con la zucca e i suoi fiori:
Calamarata zucca e salsiccia
Torta alla crema di zucca
Fiori di zucca ripieni

Tortelloni di melanzane

Ottobre 18th, 2009

Tortelloni alle melanzane / 5
Gli anni passati [*] avevo scovato un sacco di modi per far fuori il surplus di melanzane dell’orto, ma mi rendo conto di non averli ancora postati tutti. Iniziamo da questi tortelloni che mi hanno fatto ricordare il meraviglioso corso con le Sorelle Simili, eterne guru della pasta fatta in casa.

Ripieno
Ho dadolato le melanzane, con tutta la buccia, e senza nemmeno metterle a perdere acqua le ho buttate nel wok dove sfrigolava allegramente uno spicchio d’aglio e qualche cucchiaio d’olio evo. Ho salato e fatto cuocere coperto, aggiungendo poca acqua verso la fine per non farle attaccare.
Una volta cotte le ho schiacciate ben bene e vi ho aggiunto abbondante basilico fresco tagliuzzato a coltello, pepe e qualche cucchiaio di rodez grattugiato [**].

La sfoglia
Con 3 uova, un pizzico di sale, 300g circa di farina ho preparato la sfoglia e l’ho fatta riposare sotto un piatto fondo, per una mezz’ora.
L’ho poi stesa alla penultima tacca della Imperia, ritagliando dei bei quadrati di lato pari alla larghezza massima tirabile con la Imperia (15-20cm).
Ho messo il ripieno al centro dei quadrati e ho chiuso a tortello. Valeria e Margherita sarebbero molto fiere di come mi ricordo ancora la chiusura 🙂

Cottura e presentazione
Ho cotto i tortelloni in abbondante acqua salata, dove per precauzione avevo versato anche un cucchiaio d’olio (dicono serva per non far attaccare i tortelli). Portati a cottura, ho scolato i tortelli in una pirofila ovale e li ho conditi con olio, una bella spolverata di scaglie di rodez e altro basilico a julienne.

Tortelloni alle melanzane / 2

[*] Dall’archivio:
Pasta con melanzane e pomodori secchi
La gricia alle melanzane
Brioche salata alle melanzane
Insalata di melanzane e ceci in chermoula
Parmiggiana di melanzane

[**] Il rodez è un meraviglioso formaggio pugliese, di consistenza e sapore molto simili al parmiggiano, per il quale ormai ho una pericolosissima dipendenza. Per fortuna la vicina pugliese ogni tanto me ne regala un po’.  Per saperne di più:
FaroMagio.it (Cliccare su schede formaggi e poi su rodez)

World Bread Day 2009: Yes, We Bake!

Ottobre 16th, 2009

Il Pane Perfetto / 2
Quest’anno per il World Bread Day non posterò una ricetta.
Quest’anno festeggio il primo compleanno della mia piccina, la pasta madre!

Qualche numero sulla meraviglia che ho avviato l’anno scorso e di cui ho parlato proprio in occasione del World Bread Day 2008:
– almeno due rinfreschi a settimana
una decina di farine diverse (0 e 00, integrali e non, grano duro, segale, orzo, farro, manitoba, kamut fino ad arrivare alla curiosissima quinoa)
diverse amiche che hanno ricevuto la pasta madre e hanno iniziato a panificare a loro volta
tantissime preparazioni dolci e salate, che non ho ancora finito di pubblicare su questo blog [*]
trucchi e trucchetti per riuscire a superare il periodo delle ferie 🙂

Non ricordo più l’ultima volta che ho comprato il pane in un negozio. Sono riuscita a resistere anche questa estate, con il caldo torrido: mettevo l’impasto in frigo per rallentare la lievitazione, facevo le forme come ultima cosa prima di andare a dormire e infornavo all’alba.

Ogni volta il pane è risultato diverso dal precedente, anche quando gli ingredienti erano gli stessi. Con il tempo la pasta madre si è stabilizzata, permettendo di produrre il pane con sempre maggiore certezza sui tempi di lievitazione e sui risultati.

La pizza è stata una bellissima scoperta, come pure le frittelle. La pizza fatta con il lievito madre, se avanza, si scalda nel microonde molto meglio di quella preparata con lievito di birra.
Ho riadattato la ricetta dei Kanel Bullar, che adoro, per usare la pasta madre e il risultato è stato sorprendente. Anche questa è una ricetta che dovrò pubblicare prossimamente, promesso.
Recentemente ho sfornato anche un profumatissimo e colorato pane alla zucca, ma con dosi drammaticamente a occhio: ripeterò la preparazione con un minimo di appunti e foto 🙂

L’aver distribuito il lievito madre tra le amiche ha permesso un salvataggio quando, per sbaglio, l’ho usato tutto per impastare il pane, rendendomi conto dell’orribile dimenticanza a pane ormai cotto.
Il mescolamento dei lieviti madre ha portato sicuramente a un arricchimento in termini di varietà di spore.
Durante il periodo estivo lo scrupoloso piano di backup dei lieviti ha permesso a me e a tutte le mie amiche di andare in vacanza tranquille. C’è chi per ulteriore sicurezza ne ha perfino congelato un pezzo, o chi ne ha portato un vasetto in vacanza in Calabria 🙂

Insomma, il lievito madre è ormai una realtà consolidata e fare il pane con esso è una pratica che non riesco più ad abbandonare.
Non avanza nulla: innanzitutto perché dura svariati giorni, poi perché un eventuale avanzo si presta bene per pangrattato, panature particolari, polpette e polpettoni. E se non basta, le galline di mammà sono sempre pronte a sacrificarsi 🙂

[*] Queste sono le ultime di quest’anno:
Strudel al prosciutto e pomodori secchi
Frittelle di pasta madre ai porri

Come sempre un ringraziamento particolare va a Zorra (Kochtopf), per il certosino lavoro di organizzazione tra inviti, raccolta delle ricette e Roundup finale. Grazie, Zorra!

Funziona?

Ottobre 9th, 2009

Come è che si dice?
Il ciabattino va in giro con le scarpe rotte? Ebbene sì! Il mio blog non è aggiornato e nemmeno funzionante.

Che vergogna signora mia!
Deve essere successo qualcosa recentemente, perché ho perso molte delle mie visite quotidiane e anche l’ultimo post che avevo scritto è andato.

Pazienza, si riscriverà! Era qualcosa riguardante l’orto autunnale… di cui per fortuna ho aggiornamenti succosissimi.

Stranamente il qualcosa è avvenuto insieme all’aggiornamento della versione di wordpress. Ho appena eseguito  di nuovo l’aggiornamento, ora scrivo questo post e poi… vediamo un po’ che succede!

Per il resto, come va? Mah… sono così incasinata che, tanto per raccontare qualche aggiornamento gattesco, Penelope ha fatto in tempo a strapparsi da sola l’unghia lunghissima che le stava crescendo mostruosamente sulla zampina sinistra… perché ad aspettare noi umani… SOB! 🙁

Riproduzione delle fragole

Agosto 3rd, 2009

Oddio, eccola che ricomincia con ‘ste fragole… qualcuno chiami gli omini dal camice bianco 🙂

La coltivazione di fragole sul balcone ha prodotto più dello scorso anno. Non perché io abbia drogato le piantine, ma solo perché sono aumentate di numero. E aumenteranno ancora, adesso che i miei progressi nella moltiplicazione delle fragole hanno preso svolte interessanti.

Riproduzione delle fragole / 1

Da anni metto in pratica l’interramento degli stoloni, che le piante di fragole producono appena hanno finito di fruttificare. Per vari motivi non è sempre possibile questo semplice passo: per esempio i vasi potrebbero non avere spazio attorno per mettere altri vasetti di terra, oppure potrebbero non esserci abbastanza vasetti a disposizione in un dato momento. Fatto sta che ho iniziato a fare esperimenti. Il risultato l’ho potuto verificare stasera, quando ho visto le nuove piantine tutte belle pimpanti.

Riproduzione delle fragole / 2

Si lasciano produrre gli stoloni alle piante, e quando questi hanno almeno due foglie grandi e un accenno di terza foglia, si tagliano dalla pianta principale e si mettono ammollo in un recipiente con acqua. Dopo qualche giorno gli stoloni inizieranno a mettere le prime radichette. Alcuni saranno più lenti di altri, basterà lasciarli in ammollo ancora qualche giorno.

Riproduzione delle fragole / 3

Non appena le radichette saranno formate, si può interrare ogni stolone in un vasetto con terriccio che andrà mantenuto sempre ben umido per la prima settimana. Il trapianto potrà dirsi concluso con successo se si noterà una nuova foglia entro 15 giorni dal trapianto.

Riproduzione delle fragole / 4

Ho perso il conto di quante piantine sono riuscita a riprodurre questa estate: indicativamente non meno di 50 esemplari. Sono quasi tentata di cambiare mestiere… 🙂

Roma 2009

Luglio 12th, 2009

Roma 2009 / 7
Stanno per iniziare i mondiali di nuoto e quest’anno si tengono a Roma. Ho già stampato il programma e cercherò di vedere più gare possibili!

In più è molto probabile che io riesca a vedere qualcuno dei campioni in gara, perché ho scoperto che la squadra italiana e quella greca si alleneranno nella nuovissima piscina comunale del mio paesello, distante da casa 1km scarso 🙂

In alto una foto scattata il giorno dell’inaugurazione, con la nazionale italiana juniores femminile di nuoto sincronizzato. Il resto delle foto è sul mio Flickr.

La più bella panna cotta, ever

Giugno 27th, 2009

Panna cotta
Nella mia cartella di ricette, sottocartella dolci al cucchiaio, ho più volte pensato di creare una ulteriore sottocartella panna cotta. Di questa preparazione ho almeno dieci ricette diverse e ancora non ho deciso quale mi piaccia di più.

L’ultima che ho provato prevede:
1 litro di panna
200g di zucchero a velo, lasciato ad aromatizzare in un vaso con un baccello di vaniglia aperto per il lungo (oppure una bustina di vanillina)
12g di colla di pesce (dose per 500g di gelatina)

Si mette sul fuoco la panna con lo zucchero (più eventualmente la vanillina), mescolando si porta a bollore e si fa cuocere per un po’.
Nel frattempo si mette la colla di pesce a bagno nell’acqua fredda.
Quando la panna vela appena appena il cucchiaio si spegne il fuoco e si aggiunge la colla di pesce, mescolando bene finché è completamente sciolta. Si fa raffreddare il pentolino con la panna in un bagno maria freddo, fino a che raggiunge la temperatura ambiente, mescolando per evitare pellicine superficiali, e poi si versa in uno stampo grande o in stampini monodose o in bicchieri. Si mette in frigo per qualche ora.

La panna cotta si può decorare in svariati modi: caramello, salsa alla frutta, salsa al cioccolato… Il mio preferito attualmente è il caramello, che da poco ho scoperto quanto sia facilissimo da preparare, anche con largo anticipo, e si mantiene in frigo per tantissimo tempo.

Questa panna cotta mi è sembrata un po’ troppo carica come sapore. Al punto che non credo sarà questa la versione definitiva della panna cotta di famiglia. Quel che è certo è che lo stampo della Tupperware, con i tappini superiori intercambiabili (stavolta ho usato la stella), fa il suo porco lavoro nel renderla bellissima 🙂

[Ne ho parlato anche qui]

Crostata rosa

Giugno 25th, 2009

Crostata rosa
Questa crostata è stata copiata quasi interamente dall’ennesimo libro di ricette che ha attirato la mia attenzione [*].
Quasi interamente, perché per la base di pasta frolla la pigrizia mentale mi ha costretta a seguire la ricetta storica di mia mamma:
1 uovo intero
2 tuorli
buccia di limone grattugiata
150g di zucchero
100g di burro
350g (circa) di farina
mezzo cucchiaino di lievito in polvere (facoltativo, il più delle volte me lo dimentico e viene bene uguale)
La base di frolla indicata nel libro è diversa solamente nel numero di uova: ne usa due intere. La prossima volta la provo, magari 🙂

Per il ripieno, ho stemperato 500g di ricotta (il libro dice mista, io avrei preferito pecora, ma mi è toccato accontentarmi di quella di mucca) con 4 cucchiai di zucchero, poi ho unito 3 cucchiai di Alchermes. Il libro dice di mettere anche un po’ di cannella e noce moscata grattugiate, io mi rendo conto solo adesso che le avevo completamente dimenticate 🙂

Si stende la frolla nella teglia da 32cm di diametro, si versa il ripieno di ricotta ben livellato, si fanno decorazioni con un po’ di frolla rimasta e via in forno a 175 gradi, elettrico senza ventilazione, per una mezz’ora.

Ha avuto molto successo tra i bimbi presenti a cena. Usando un liquore trasparente e coloranti alimentari si possono eventualmente fare crostate di tutti i colori!

[*] Dolci & co – Colazioni, merende e dopocena golosi – Food Editore – ISBN 978-88-6154-193-1

Ragù di pollo

Giugno 22nd, 2009

Ragù di pollo / 1
Mentre fuori diluvia, in casa l’ozio invoglia a uno scovazzume di freezer. Ho trovato alcune porzioni di questo ragù e, mentre lo scaldavo, mi sono resa conto di non avere ancora postato la ricetta! Grave errore, anche perchè viene dritta dritta dalla visione di una trasmissione su Sky di Simone Rugiati, durante la quale naturalmente non ho preso appunti 🙂

Simone Rugiati è un altro cuoco-showman, al pari di Jamie Oliver. Ho visto per caso una trasmissione incentrata sulla programmazione di un menu settimanale, molto interessante perché metteva in risalto come si possa mangiare bene pur facendo una sola spesa alla settimana e senza dover passare ore e ore in cucina tutti i giorni. Queste problematiche mi interessano sempre parecchio: io stessa cerco di sfruttare i momenti in cui ho più tempo per preparare pietanze in dosi multiple, congelando una parte per i periodi più impegnati. In questo modo resistiamo alla tentazione dei 4 salti in padella, dei cibi prepronti e in scatola.

Per questo ragù le dosi sono deliziosamente a piacere. La dose minima prevede:
– 1 coscia di pollo (comprensiva di sovracoscia), spellata
– 1 cipolla
– 3 carote
– coste di sedano (più o meno come le carote, in volume)
– poca passata di pomodoro

Si taglia a fettine sottili la cipolla e la si mette a sudare in un tegame con qualche cucchiaio d’olio EVO.
Appena la cipolla è tenera e dal tegame viene su quel bel profumino dolce, si aggiungono le carote e il sedano, mondati e tritati.
Quando anche sedano e carote sono un po’ rosolati si aggiunge la passata e il pollo. Si fa cuocere a fuoco lento fino a cottura della carne, mescolando ogni tanto e aggiungendo eventualmente poche cucchiaiate di acqua calda per non far attaccare il sugo.
A questo punto si preleva il pollo, si disossa, si taglia a pezzetti tutta la polpa e si fa cuocere nuovamente nell’intingolo, regolando di sale e pepe, per una buona mezz’ora. In questo modo la carne si reidrata e il ragù assume un sapore delizioso.

Noi lo abbiamo provato con vari formati di pasta, ma devo ammettere -da amante dei formati lunghi- che la morte di questo ragù è con il rigatone. Buon appetito!

Coltivare le fragole sul balcone

Giugno 20th, 2009

In due sole parole: si può!
Fragole / 8
Ho iniziato tutto per gioco, con una piantina donata da una amica milanese (la quale potrebbe scrivere un analogo trattato su come è possibile coltivare fragole su un balcone milanese, ovviamente!).
Da pianta nasce pianta, interra qui, travasa lì, sposta al sole, sposta all’ombra… insomma la situazione attuale vede 14 vasi tra i 40 e i 60cm, ognuno con almeno 3 piante, che producono 2kg di fragole l’anno 🙂
Fragole / 12
La protezione in rete verde, che si vede su alcuni vasi nella foto in alto, è stata adesso ripetuta su tutti i vasi, e ha permesso che le fragole non venissero divorate dagli uccelli. Inoltre in caso di piogge forti, la terra dei vasi non schizza fuori ovunque.
L’irrigazione con tubicini permette di dissetare tutto il fragoleto in pochi minuti.
La raccolta avviene sia dal balcone che dal marciapiede, con estrema comodità 🙂
Fragole / 10
La moltiplicazione è davvero semplice: basta interrare gli stoloni che la pianta inizia a produrre sul finire della fruttificazione:

Fragole / 7

Per il futuro prevedo di portare i vasi a 20, colmando tutto lo spazio a disposizione su due file, una interna e una esterna. Ho già iniziato a interrare stoloni 🙂

[Ne ho parlato anche qui]