È il tempo, più ancora che il soldo, il gran tiranno della famiglia flessibile. Tempo che sfugge al controllo, tempo eterodiretto. Solo 4 intervistati su dieci hanno un orario d’ufficio rigido. Ma gli altri non sono affatto più liberi: sono anzi più servi dell’orologio. Dove manca il cartellino, troneggia la minacciosa “scadenza”, la deadline da non mancare, calcolata sempre stretta, e il tempo di lavoro allora invade pericolosamente il tempo della vita. Ci si porta il lavoro a casa materialmente e anche mentalmente.
Fonte: Repubblica
Commento mio: eh. E per fortuna sono precaria soltanto io in famiglia.
eh.
http://tinyurl.com/yzeukd
Bellissima 😀
Ecco una prospettiva sul precariato : http://www.balon.fm