Non starò qui a dire il nome del ristorante, darò una serie di indizi per capire di cosa si parla.
Qualche giorno fa, in ufficio ho deciso di andare a mangiare in un posto diverso dai soliti kebabbaro e cinese.
Un posto un po’ più caro e per questo poco frequentato da noi poveri dipendenti/cococo/cocopro etc. Però il presidente ci va tutti i giorni. Lui può. Però mi fa tenerezza perché mangia spesso da solo. Vabbè, avrà i suoi motivi.
Decido di andare con G. e S., che non vedo spesso, perché non lavoro strettamente con loro.
Ci sediamo, guardiamo il menu. Io entusiasta dico “uh, ci sono le polpettine di vitello con salsa al curry su letto di riso pilaf, l’altra volta erano buone!”. Così, contagiati dal mio entusiasmo, prendiamo 3 porzioni di questo piatto. Più una bottiglia d’acqua naturale. A temperatura ambiente, per favore -chiedo io- visto che stavo congelando dal freddo.
L’acqua arriva davvero a temperatura ambiente. Bene.
Il piatto con le polpette, invece, faceva pena.
Iniziamo con le polpette: erano dure. Ma come, non era vitello? E come cappero facevano a essere così dure? Poi, erano appena 5. Di numero. E di diametro di molto inferiore al normale.
La salsa era giusta soltanto per consistenza e abbondanza. Per il resto sapeva appena di curry, e il colore giallino tendente al fluorescente non mi convinceva molto.
Ma la mazzata definitiva l’ha data il riso. Posso essere d’accordo che un ristorante usi riso parboiled, perché tiene la cottura. Anche se io me ne accorgo immediatamente: quell’odore tipico da riso flora o riso gallo non mi sfugge. Ma, dicevo, posso anche essere d’accordo che mi usi il parboiled. Ma allora… visto che è parboiled… perché cazzo me lo porti a tavola semicrudo???
Dopo questa ultima avventura, il ristorante in questione è definitivamente eliminato dalla lista dei posti che frequenterò a pranzo in zona Piazza Euclide.
A volte mi domando se non sono io a essere diventata troppo esigente. Ma se penso che il piatto in questione è costato 12,50 euro, beh no, cazzarola, non mi stai dando un servizio all’altezza di quanto ti fai pagare.
ma no! è giusto che ognuno affini la sua lista personale… vai così! 😀
scrivere “cazzarola” va bene, ma “CAZZO” mi é sembrato un pó forte su un Blog dall’apparenza frivola, evidentemen te te la sei presa proprio a male…
Freddy, evidentemente, ghghghg 🙂
Secondo me quando diventi troppo brava in cucina finisce che non vai più nei Ristoranti…io ad esempio sono talmente una fogna che potrebbero servirmi un gatto al posto di un coniglio e non me ne accorgerei….non so cosa sia meglio…
Beh gatto e coniglio secondo mio nonno sono indistinguibili… brrrr…