Il citofono che suona, annuncia l’arrivo del corriere con il pacchetto che aspettavo da qualche giorno. Ogni tanto mi lascio andare ad acquisti online e iBS.it è uno dei miei siti preferiti.
Sono arrivati:
– Japanese Women Don’t Get Old or Fat: Secrets of My Mother’s Tokyo Kitchen: consigliato dalla cuoca petulante, ho dato un occhio e mi pare very good!
– Maglia facile e veloce;
– Enciclopedia e tecnica dei lavori a maglia;
Questi ultimi due comprati con la supervisione di Typesetter.
– Harry Potter e il calice di fuoco (1 DVD): questo qui ancora mi mancava, adesso potrò vedermelo in lingua originale quelle 10-20 volte finché non avrò imparato a memoria ogni singola scena; per allora si spera che siano usciti altri film a riguardo;
– To Bring you my Love;
– Out of Exile;
– Lullabies to Paralyze;
Questi CD a parte gli Audioslave che adoro, sono stati richiesti da mio cognato con il quale poi dividiamo la spesa.
Nuovi acquisti
Febbraio 2nd, 2007La pentola di coccio
Gennaio 31st, 2007In ritardo mostruoso, scrivo qui di seguito il procedimento per trattare la prima volta una pentola di coccio, procedimento che mi è stato mandato –assieme alla splendida pentola– da Paola di Bari. Riporto integralmente la lettera di Paola 🙂
Cara Consuelo,
sperando non rimanga inutilizzata come il tuo bellissimo “porta te” da caserma, ho pensato di mandarti una delle nostre tipiche pentole di terracotta, ottime per la cottura dei legumi a fuoco lento, ma altrettanto buone per preparare sughi e verdure (tipo i carciofi) in umido. Io le uso anche per la cottura del riso Basmati, a volte si attacca un po’ ma mi sembra che il profumo si esalti!
Devi “prepararla” così: tienila a bagno in acqua bollente (meglio ancora se acqua di cottura di pasta o riso) e solo quando l’acqua si è raffreddata e l’hai asciugata, va strofinato il fondo con dell’aglio crudo (!!!) questo è quanto mi hanno riferito di fare i signori del negozio a Bari vecchia in cui l’ho comprata.
Mi spiace dirlo, la pentola di coccio è ancora lì che aspetta il trattamento. Ma io non dispero! Il “porta te” da caserma ho iniziato a usarlo da pochissimo 🙂
Questo mese di gennaio ho “campato di rendita” sia per i contenuti del blog (che avevo preparato da tempo, santo wordpress!), sia per la cucina: santo freezer che solitamente tenevo pieno zeppo di cibo e santa cantina con i vasetti preparati questa estate! Ora però la cantina inizia a svuotarsi, il freezer pure, in wordpress non ho quasi più bozze, continuo a lavorare come una pazza e a non avere tempo -e voglia- di fare molto più che lo sferruzzamento serale davanti alla tv.
Speriamo in un febbraio più clemente!
Sciarpa batuffolo
Gennaio 30th, 2007Acquisti in Via dei Baullari
Gennaio 29th, 2007A Via dei Baullari, quasi sull’incrocio con Corso V.Emanuele (ovviamente a Roma), si trova un negozietto piccolo -con soppalco- ma carico di lane, cotoni, ferri e quant’altro.
Non potevo non entrare a curiosare. Avevo da comprare i ferri a due punte e, già che c’ero, ho guardato con interesse le varie lane a saldo. Per poco meno di 7 euro ho preso 3 gomitoli di lana Snow Ball di Grignasco, da lavorare coi ferri n.7 o 8.
82% lana merino fine e 18% acrilico. Somiglia molto alla Batuffolo di Filatura di Crosa, ma la Batuffolo -a dispetto della maggiore % di acrilico- è più soffice e impalpabile.
Provo a farci due sciarpe per bambine.
La fejoada
Gennaio 25th, 2007
La fejoada in Brasile è come la paella in Spagna: ogni zona ha la sua, ogni famiglia ha la sua etc. etc.
Questa ricetta mi è stata data dalla mamma di un amico che, ho scoperto poco tempo fa, è nato a S.Paolo del Brasile ed ha quindi vissuto i primissimi anni della sua vita lì.
Ho assaggiato la fejoada della signora e sono riuscita a estorcerle la ricetta.
Mettere a bagno 500g di fagioli neri per 10 ore circa. Scolarli, sciacquarli per bene metterli in una pentola con acqua fredda, a lessare. Ci vuole parecchio tempo per averli cotti, questa è una ricetta che si fa a tappe o nel finesettimana quando si ha più tempo: io ultimamente lavoro sempre da casa, anzi in cucina e questa situazione mi rende più facile il tutto 🙂
Verso la fine della cottura salare i fagioli e metterli da parte. Conservare l’acqua di cottura.
Preparare 500g di carne di maiale. Tradizione vorrebbe che fossero tante parti diverse, magre e grasse: io ho fatto un mix tra pancetta fresca, salsicce, arista. Le salsicce e la pancetta fresca le ho sbollentate in acqua per togliere una parte di grasso. Poi le ho tagliate rispettivamente a rondelle e a strisce, mentre l’arista l’ho tagliata a dadi di circa 3cm di lato.
Rosolare 1 cipolla in qualche cucchiaiata d’olio assieme a 2-3 spicchi d’aglio sbucciati e schiacciati. Aggiungere la carne e far rosolare un poco, sfumare con vino bianco. Aggiungere i fagioli neri scolati e una lattina di polpa di pomodoro (400g), incoperchiare e far cuocere a fuoco moderato per circa 1 ora. Aggiungere eventualmente un poco di acqua di cottura dei fagioli, per ottenere un umido un po’ brodoso. Salare ancora se necessario.
Queste dosi sono per 4-6 persone, dipende dagli appetiti e dalla complessità del menu. La fejoada si serve con accompagnamento di riso bianco: io ho calcolato 50g di riso basmati a testa, ma in realtà poi ho cotto 200g di riso in 3 con l’intenzione di farlo avanzare per i gatti (ehm non ne è avanzato). Per l’occasione ho cotto il riso nella palla di acciaio, tenuta immersa nella pentola, ma un poco sospesa: è comoda!
La prossima volta aumenterò a 1kg la carne: mi piace che ce ne sia di più rispetto ai fagioli. Aggiungerò delle costine e magari un paio di salsicce di fegato.
Leggendo in rete le varie ricette, ho visto che si può mettere il cumino e anche del peperone giallo: varianti che proverò sicuramente!
Il gatto gironzolo
Gennaio 24th, 2007Questo blog è stato in apnea per 3 giorni. Mickey è andato a sfogare i suoi ormoni ed è tornato soltanto stamattina. Ieri sera pareva mancare dall’appuntamento con la cena anche James.
Sì, lo so, i gatti sono esseri indipendenti, i maschi vanno spesso in giro quando sono in calore, etc etc. Poi tornano, si dice. Ma alcune volte i gatti non tornano più. Alcune volte perché si perdono, altre perché si fanno tirare sotto da qualche auto. Io questo temevo.
Mickey è il mio preferito, spero che rimanga con noi il più a lungo possibile!
Le Gateau Piege
Gennaio 23rd, 2007Ricetta copiata pari pari da Chocolate&Zucchini.
Mi sono ricordata di tirare fuori burro e uova dal frigo alla mattina.
Dopo pranzo ho preparato la linea (come dice Allan Bay) e ho lavorato tutto nel robot (con le fruste ovviamente), nella sequenza: burro, zucchero, sale, uova, succo e buccia di arancia, lievito, farina.
Ho imburrato e cosparso di zucchero uno stampo da 26cm sganciabile, ho versato il composto e ho cotto in forno per 20 minuti. Conoscendo il mio forno ho tenuto a 170 gradi la temperatura, e ho escluso, come quasi sempre, la ventilazione.
Dopo averlo sfornato ho aspettato qualche minuto e, con estrema facilità , ho rovesciato la torta sul piatto di portata. Dolorosamente abbiamo atteso che diventasse fredda… ma ne è valsa la pena 🙂
Grazie a Clotilde ho inserito una nuova ricetta collaudata nel ricettario 🙂
Torta salata porri e salmone
Gennaio 22nd, 2007
Si vede mica che amo le torte salate?!
Questa me l’ha ispirata Francesca, con la sua quiche. Non avendo panna in casa, ho usato il latte.
Dosi a occhio. Due porri grandi tagliati a rondelle, lavati per bene e messi a stufare con aglio e olio.
Appena teneri, ma non sfatti, li ho fatti un poco raffreddare e disposti sulla sfoglia. Sopra ho messo le fettine di salmone, appena 100g (ma nella ricetta di Francesca ne va il doppio).
Ho sbattuto le solite 2 uova con un bicchiere scarso di latte e qualche cucchiaiata di parmiggiano e ho ricoperto il salmone. La solita mezz’ora in forno a 200 gradi. Meglio gustarla tiepida.
Dichiaro terminato il trip per le torte salate, almeno per il momento 🙂
Torta salata finocchi e ciauscolo
Gennaio 19th, 2007
Questa era deliziosa!
Ho preso un finocchio grande, l’ho tagliato a listine e lavato per bene. L’ho lessato nella pentolina per cottura nel microonde, per qualche minuto alla massima potenza.
Ho disposto sul fondo della tortiera il ciauscolo a fettine, i finocchi cotti e scolati, ho messo del formaggio morbido tipo asiago sopra e poi ho ricoperto con una crema composta da uova sbattute con latte e grana grattugiato. Sale e pepe. In forno a 200 per una mezz’ora.