I libri delle Sorelle Simili hanno qualcosa di magico: si possono leggere all’infinito trovando sempre uno spunto diverso.
Ad esempio era qualche settimana che cercavo qualcosa da fare in poco tempo e con un certo anticipo, da portare in degustazione al laboratorio di panificazione organizzato da Slow Food Bracciano. Ed ecco che mi casca l’occhio sui grissini torinesi stirati, che da tempo volevo riadattare all’uso con lievito madre. La ricetta si trova sul libro Pane e roba dolce, che ho addirittura in versione autografata dalle meravigliose Margherita e Valeria.
Ingredienti
– 250g di lievito madre molle
– 350g di farina
– 150-180g di acqua
– 50g di olio extravergine di oliva
– 8g di sale
– 1 cucchiaino raso di malto d’0rzo
– 50g di semi di sesamo
– semola di grano duro
Sciogliere il lievito madre con l’acqua, aggiungere il malto, l’olio, parte della farina. Mescolare con cura poi aggiungere il sale, i semi di sesamo e il resto della farina. Impastare bene, poi stendere l’impasto in una forma rettangolare alta non più di 2cm e spolverarla sopra e sotto di semola di grano duro. Lasciare lievitare coperto da un canovaccio. Ci vorranno non più di 2-3 ore.
Trascorso questo tempo accendere il forno a 180 gradi (elettrico con ventilazione inserita). Tagliare con una spatola l’impasto a strisce di circa 2cm e allungarle con le dita senza stringere. Rotolare appena i grissini nella semola e disporli su delle teglie. Se i grissini sono più lunghi della teglia occorre spezzarli. Non vanno reimpastati.
Cuocere ogni teglia circa 15 minuti.