Con le piogge degli ultimi giorni possiamo dire conclusa l’avventura orto 2008.
L’inizio non è stato bellissimo, continuavano a piovere cani e gatti e tutte le coltivazioni sono partite in enorme ritardo. Poi ha fatto un caldo umido micidiale, unito a una assenza di piogge pressoché totale.
Se ci mettiamo la mancanza di tempo cronica, che mi ha permesso di coccolare al minimo le coltivazioni, si capisce perché la conclusione del raccolto sia avvenuta già a fine agosto.
Ma tutto fa brodo, tutto è esperienza: si aggiusta il tiro per i prossimi anni, ci si ingegna per trovare soluzioni salva-tempo e salva-raccolto. Si pensa già all’orto 2009, eh già !
E così questo post diventa la base di appunti per il prossimo orto. Con l’intenzione, più di raccontare, di riassumere le azioni da intraprendere il prossimo anno.
Carciofaia
Se le piogge torrenziali me lo consentiranno, riuscirò forse ad aumentare il numero di piante prima dell’inverno, con il reimpianto di alcuni carducci. La produzione potrà quindi essere aumentata. Il carciofo è una pianta che richiede poche manutenzioni.
Fragole e fragoline di bosco
Ahimè non si può fare tutto per bene: ho trascurato le fragoline di bosco! Mea culpa! Ma non le ho completamente ignorate. Ho pensato di resuscitarle in primavera con lavorazioni varie: pulizia dalle infestanti, aggiunta di terriccio superficiale e concime organico (stallatico pellettato o guano). Inoltre realizzerò un sistema di irrigazione fisso che mi permetterà di evitare la sofferenza estiva, sofferenza che verrà alleviata anche da una protezione dal sole delle ore più calde, grazie a un telo ombreggiante.
Per quanto riguarda invece le fragole, che normalmente coltivo sul balcone, ho ottenuto circa 1,5kg di frutti dolci e profumati! Non male, soprattutto perché ho scoperto che le fragole sono più contente se lasciate sul versante nord-est del balcone, anche in pieno inverno. Anzi, ho notato che hanno prodotto di più le fragole che non hanno sofferto il sole delle ore centrali della giornata. Sul finire di agosto ho provveduto a interrare molti degli stoloni prodotti dalle piante, così potrò aumentare il numero di vasi fino a ricoprire tutto il lato corto del balcone. Magari troverò il modo di fare un doppio livello di vasi, chissà . La coltivazione ha preso una seria svolta industriale nel momento in cui ho finito di mettere a punto il sistema di irrigazione fisso, sistema che mi ha permesso di irrigare tutti i vasi in pochi minuti a fatica zero. Le fragole, infatti, in estate hanno bisogno di tanta acqua.
Patate
Le patate nel bidon sono state un successo. Al punto che ho già in mente di ripetere l’esperimento, sempre partendo dalle patate che mi avanzeranno dalla scorta fatta in abruzzo. Penso che anche qui proverò ad aumentare la produzione, mettendo in batteria altri 2 bidoni e facendoli partire ad un mese di distanza l’uno dall’altro (indicativamente: metà gennaio, metà febbraio, metà marzo).
Porri, radicchi e finocchi
Come dicevo prima, non si può fare tutto per bene, ma anche non si può fare tutto! Così quest’anno ho deciso di non avviare la produzione invernale di questi ortaggi. Il tempo a mia disposizione è ancora molto poco e le giornate si accorciano: la cura dell’orto invernale non si concilia con un lavoro a tempo più che pieno.
Aromatiche
Le ho trascurate, ma loro non si sono offese: sono tutte rigogliose, perfino la rughetta che pensavo fosse estinta. Ottima l’idea delle cipolline fresche, da raccogliere man mano che servono per saporite le insalate. Da ripetere.
Peperoni e peperoncini
Ho deciso che nell’orto coltiverò soltanto peperoni topepo, quelli tondi che si possono farcire: sono gli unici che, senza dover ricorrere a concimazioni o cure particolari, crescono e maturano contenti. Note to self: 12 piante per l’orto 2009. Da sostenere fin da subito con canne lunghe.
Per i peperoncini saranno sufficienti 12 piante tra quelli a cornetto e quelli tondi. Da infilare in piccanti collane e far seccare. Speciale menzione va al peperoncino campanella, sempre rigoglioso e dai bellissimi frutti. Quest’anno anche la nuova pianta seminata la scorsa estate ha prodotto tanti peperoncini. Avevo seminato una nuova pianta per paura che la vecchia fosse arrivata alla fine della sua esistenza: invece ora mi ritrovo due piante in perfetta forma!
Zucche e zucchine
Per le zucche, finché la mia vicina del piano di sopra ci si dedicherà , regalandomene un paio (proprio quelle della foto!), non c’è bisogno di coltivarne molte. Magari qualche varietà strana, chissà .
Per le zucchine invece, è ormai evidente che la varietà di albenga (o trombetta, nella foto sopra), è la migliore per durata della pianta, numero di zucchine e quantità smisurate di fiori, senza bisogno di concime. Bastano 2-3 piante per essere sommersi da fiori e frutti. Sono piante che amano arrampicarsi su sostegni, e manco a dirlo ho pensato un sistema per farle divertire un mondo, l’anno prossimo 🙂
Fagioli e fagiolini
Quest’anno ho seminato diversi fagiolini nani, e devo dire che sono proprio scomodi: non hanno bisogno di sostegni, ma che fatica raccoglierli accucciandosi. Fondamentali per non impazzire sono le varietà a frutto giallo o viola, facili da individuare sulla pianta. L’anno prossimo proverò delle varietà rampicanti.
Melanzane
Sono le uniche piante ancora presenti nell’orto. La loro produzione di solito dura fino a novembre. 30 piante sono sufficienti, tutte lunghe oppure metà lunghe e metà tonde. E rigorosamente nere. Devo ricordarmi di sostenerle fin da subito con le canne.
Pomodori
Arriviamo alla nota dolente. Per colpa delle piogge primaverili non sono riuscita, anche per mancanza di una serra apposita, ad autoprodurre le piantine. Così mi sono affidata a un produttore locale di piantine. Che ha fatto confusione con la mia ordinazione.
Io volevo cuori di bue, s.marzano, pachino, casalino, pantano. Ho avuto cuori di bue, s.marzano, roma più due varietà non identificate e dalla salute precaria. Quello che mi ha più addolorato è stata la totale mancanza di pachino, con cui sognavo di fare conserve 🙁
I cuori di bue sono stati eccezionali, una produzione abbondante e dalla pezzatura enorme fino alla fine. Addirittura un pomodoro da 1,105kg. La cui foto (qui sopra) dovrebbe essere pubblicata nel numero autunnale di Vita in Campagna (e queste sono soddisfazioni!).
Note to self per l’anno prossimo: 6 cuori di bue (insalata), 12 s.marzano (salsa), 12 pachino (vasetti), 12 roma (con riso). Ricordarsi di sostenere fin da subito con le canne e la rafia biologica, ideale sarebbe il telo per pacciamatura, per tenere il terreno libero da infestanti senza dover zappettare ogni 3×2.
Per finire
Vorrei costruire/comprare (non ho ancora deciso) una casetta degli attrezzi, approntare la legnaia, fare scorta di canne (per non andare a corto proprio quando servono di più), comprare una motozappa/elettrozappa (per poter lavorare il terreno più volte l’anno), trovare il modo di fare una serra per la produzione delle piantine, chiedere ai vicini con la siepe di ligustro alta 10mt di potarla (senza offenderli). Molti di questi propositi sono sogni che non si avvereranno presto, ma sognare è sempre lecito 🙂
Prossimamente l’aggiornamento su alberi da frutto, giardino e fiori: ormai è tardi e sono distrutta.