Archive for Ottobre, 2006

Brioche salata parte II

mercoledì, Ottobre 25th, 2006

Lo avevo detto che avrei sperimentato altri ripieni per la brioche salata dei Cuochi di carta.
Brioche salata al prosciutto e scamorza
Prosciutto cotto e scamorza, a fettine sottili, sono stati un ottimo ripieno. Era buona anche scaldata al microonde il giorno dopo.
Continuerò a sperimentare: l’impasto si presta in maniera meravigliosa a un sacco di combinazioni.

Per negozi

martedì, Ottobre 24th, 2006

Avevo deciso che dovevo assolutamente fare un giro in un negozio Benetton, stasera.
Così ho cercato sul sito l’elenco dei negozi e, meraviglia delle meraviglie, ho scoperto che passavo davanti a uno di questi, tornando dall’ufficio verso casa. Non me ne ero mai accorta. Sarà la vecchiaia.
Arrivo al negozio e scopro che… è uno 0-12. Ma, volendo, con degli splendidi (ehm) pantaloni da donna premaman. Grrrrrrrrrrrrrrrr!

Tagliatelle e ragù

martedì, Ottobre 24th, 2006

In un raptus romagnolo, ho cucinato in un weekend sia il ragù bolognese che le tagliatelle al ragù.
TagliatelleTagliatelle al ragù
Il risultato è stato strepitoso (burp).
Le ricette sono banali, le trovate ovunque 🙂

Sono io ad essere diventata troppo esigente?

lunedì, Ottobre 23rd, 2006

Non starò qui a dire il nome del ristorante, darò una serie di indizi per capire di cosa si parla.
Qualche giorno fa, in ufficio ho deciso di andare a mangiare in un posto diverso dai soliti kebabbaro e cinese.
Un posto un po’ più caro e per questo poco frequentato da noi poveri dipendenti/cococo/cocopro etc. Però il presidente ci va tutti i giorni. Lui può. Però mi fa tenerezza perché mangia spesso da solo. Vabbè, avrà i suoi motivi.
Decido di andare con G. e S., che non vedo spesso, perché non lavoro strettamente con loro.
Ci sediamo, guardiamo il menu. Io entusiasta dico “uh, ci sono le polpettine di vitello con salsa al curry su letto di riso pilaf, l’altra volta erano buone!”. Così, contagiati dal mio entusiasmo, prendiamo 3 porzioni di questo piatto. Più una bottiglia d’acqua naturale. A temperatura ambiente, per favore -chiedo io- visto che stavo congelando dal freddo.
L’acqua arriva davvero a temperatura ambiente. Bene.
Il piatto con le polpette, invece, faceva pena.
Iniziamo con le polpette: erano dure. Ma come, non era vitello? E come cappero facevano a essere così dure? Poi, erano appena 5. Di numero. E di diametro di molto inferiore al normale.
La salsa era giusta soltanto per consistenza e abbondanza. Per il resto sapeva appena di curry, e il colore giallino tendente al fluorescente non mi convinceva molto.
Ma la mazzata definitiva l’ha data il riso. Posso essere d’accordo che un ristorante usi riso parboiled, perché tiene la cottura. Anche se io me ne accorgo immediatamente: quell’odore tipico da riso flora o riso gallo non mi sfugge. Ma, dicevo, posso anche essere d’accordo che mi usi il parboiled. Ma allora… visto che è parboiled… perché cazzo me lo porti a tavola semicrudo???
Dopo questa ultima avventura, il ristorante in questione è definitivamente eliminato dalla lista dei posti che frequenterò a pranzo in zona Piazza Euclide.
A volte mi domando se non sono io a essere diventata troppo esigente. Ma se penso che il piatto in questione è costato 12,50 euro, beh no, cazzarola, non mi stai dando un servizio all’altezza di quanto ti fai pagare.

Gattistica / 1

lunedì, Ottobre 23rd, 2006

Mickey / 7Sciarpina / 12
Ross / 4Gemma / 6
E dove sta Penelope? A fare la stronza gatta, come al solito.

Five Grain Bread

domenica, Ottobre 22nd, 2006

Pane ai 5 cereali
[Versione italiana qui]
This is my very first try on writing recipes in english. Please, correct me if it’s necessary 🙂

First dough ingredients:
– 100 grams of spelt flour
– 100 grams of barley flour
– 100 grams of oat flour
– 100 grams of rye flour
– 300 grams of strong white flour (manitoba)
– 450 ml of water
– 5 grams of fresh yeast

Mix all five flours into a sufficiently large bowl, make a well in the center.
Crumble the yeast into the water, stir yeast mixture to dissolve and pour into the well.
Knead a little, to make a smooth dough, put it into the bowl, cover with a towel and leave to rise for 12 hours.

Second dough ingredients:
– 100 grams of strong white flour (manitoba)
– 100 ml of water
– 15 grams of fresh yeast
– 6 tablespoons of olive oil
– 1 tablespoon of malt extract (barley or other; you can also use honey)
– 3 teaspoons of salt

Crumble the yeast into the water, add olive oil, malt extract, flour and salt.
Add the first dough, knead all together using a little more strong white flour, if required.
Oil the bowl, then put the dough back into the bowl and roll it around so that all the dough is well oiled. Leave to rise, covered, for 1 hour.

Generously flour two round wicker baskets of about 16cm diameter and 7-8cm height. You can also use one larger basket, like I do.
Divide the dough into 2 pieces and give them a round shape (or give the entire dough a round shape if you use a single basket).
Put the dough(s) into the basket(s) leaving the smooth surface on the bottom of the basket(s). Leave to rise, covered, for 40-50 minutes or until doubled in size.

Preheat the oven at 220 degrees (Celsius).
Delicately turn the dough(s) on a lightly floured baking tray and bake for 20 minutes. Bring down the temperature to 200 degrees and continue to bake for a further 15-20 minutes. If you decided to make a single dough form, bake for a further 20-25 minutes.
Slide on to cookie rack to cool.

Barzellette sui capi

sabato, Ottobre 21st, 2006

– Hai sentito? Il nostro capo è morto.
– Si. E tutto il tempo mi sto chiedendo chi è morto con lui…
– Come sarebbe …. “con lui”?
– Mah si, ho visto che c’era scritto “… con lui muore uno dei  nostri più indefessi lavoratori…”

– È già la quinta volta che arriva  tardi questa settimana; che cosa devo pensare?
- Che è venerdì.

– Rossi,  come mai arriva a quest’ora?
– Perché ieri lei mi ha detto che il  giornale me lo devo leggere a casa!

- Come mai i tuoi  impiegati arrivano sempre così puntuali?
- Facile, 30 impiegati e solo  20 posti auto.

– Non dovete trattarmi come un capo,  bensì come un buon amico, che ha sempre ragione.

– Lei mi aveva promesso un aumento se fosse stato contento di me.
- Capo: ma come posso essere contento di qualcuno che vuole più  soldi?!

– Noi  cerchiamo un uomo che non ha paura di nessun lavoro e che non si dà mai  malato.
– Bene, mi assuma, che vi aiuto a cercarlo.

– Rossi, lo so che il suo stipendio non è  sufficiente per potersi sposare. Ma un giorno me ne sarà  riconoscente.

– Capo, posso uscire due ore prima oggi? Mia moglie vuole  andare per negozi con me.
– Non se ne parla  nemmeno!
– Grazie capo, lo sapevo che non mi avrebbe lasciato nei  casini!

Parmiggiana di melanzane

venerdì, Ottobre 20th, 2006

Per variare, le ho fatte in versione monoporzione.
Parmiggiana
Mi rendo conto di non aver mai scritto la mia ricetta, ma mi pare così banale! Vabbè.
Prendo delle melanzane nere, le taglio a fette di circa 1cm, le metto sotto sale a perdere l’acqua, le sciacquo e asciugo per bene. Le friggo in poco olio, perché è inutile mettere tanto olio, le melanzane sono come spugne, più ne metti e più ne assorbono. Un trucchetto che ho letto da qualche parte, per non farle impregnare d’olio, è di friggere inizialmente ad alta temperatura, poi abbassare il fuoco.
Dopo averle fritte, le fette di melanzana vanno adagiate su abbondante carta assorbente e tamponate per benino, più olio si toglie e meglio è. Inutile cercare di fare la parmiggiana salutista grigliando le melanzane: ci sono accorgimenti che permettono di usarle fritte senza ammazzarsi di colesterolo.
A parte preparo un sughino di pomodoro con pochissimo olio, passata, sale, abbondante basilico. Niente cipolla o aglio. Niente soffritto.
Dispongo un primo strato di melanzane nella teglia, copro con fettine di mozzarella (fiordilatte), qualche cucchiaiata di sugo di pomodoro, spolverata di parmiggiano, poi altro strato di melanzane, mozzarella, sugo e parmiggiano. Stop! Mi fermo a due strati.
In forno a 180 gradi per circa 20 minuti, o finché la superficie è leggermente dorata. Va fatta dolorosamente riposare prima di gustarla tiepida.

Consy-derazioni.
– C’è chi infarina le fette di melanzane prima di friggere per evitare che si carichino d’olio. Ho provato e non mi convince.
– C’è chi impastella le melanzane nell’uovo prima di friggere (versione porca): mai provato ma mi pare un tantino pesante.
– C’è chi aggiunge delle uova sbattute per legare il tutto (l’ho visto fare ad Anna Moroni alla Prova del Cuoco): non mi ispira.
– C’è chi usa la mozzarella di bufala: eddaiiiii ma perché uccidere una mozzarella di bufala cucinandola??? Assassini! E poi è troppo acquosa per questa preparazione.
– C’è chi usa la padella antiaderente per friggere: lo facevo anche io, ma di ferro o di rame è meglio. Anche per la durata della padella.

Il riciclo del lesso

giovedì, Ottobre 19th, 2006

Lesso ripassato in padella
Uno dei modi per riciclare una carne usata per il brodo, è in umido con i pomodori.
Faccio rosolare della cipolla nell’olio, quando è tenera aggiungo dei pomodori a pezzetti (o della passata), aggiungo sale, lascio insaporire un pochino, poi aggiungo la polpa del lesso sfilacciata, due foglie di alloro ed eventualmente anche le verdurine del brodo (carote a rondelle, patate a tocchetti). Lascio sobbollire il tutto a fuoco dolce per qualche minuto.
Da non dimenticare l’alloro: sublime.

World Bread Day – Roundup

giovedì, Ottobre 19th, 2006

Sono stata recensita! Sono stata recensita!
Segnalo il roundup soprattutto per ricordarmi di guardare con calma, una per una, le ricette pubblicate. Ce ne stanno alcune sfiziosissime, e io sono sempre alla ricerca di cose “panose” da realizzare.

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