La fejoada in Brasile è come la paella in Spagna: ogni zona ha la sua, ogni famiglia ha la sua etc. etc.
Questa ricetta mi è stata data dalla mamma di un amico che, ho scoperto poco tempo fa, è nato a S.Paolo del Brasile ed ha quindi vissuto i primissimi anni della sua vita lì.
Ho assaggiato la fejoada della signora e sono riuscita a estorcerle la ricetta.
Mettere a bagno 500g di fagioli neri per 10 ore circa. Scolarli, sciacquarli per bene metterli in una pentola con acqua fredda, a lessare. Ci vuole parecchio tempo per averli cotti, questa è una ricetta che si fa a tappe o nel finesettimana quando si ha più tempo: io ultimamente lavoro sempre da casa, anzi in cucina e questa situazione mi rende più facile il tutto 🙂
Verso la fine della cottura salare i fagioli e metterli da parte. Conservare l’acqua di cottura.
Preparare 500g di carne di maiale. Tradizione vorrebbe che fossero tante parti diverse, magre e grasse: io ho fatto un mix tra pancetta fresca, salsicce, arista. Le salsicce e la pancetta fresca le ho sbollentate in acqua per togliere una parte di grasso. Poi le ho tagliate rispettivamente a rondelle e a strisce, mentre l’arista l’ho tagliata a dadi di circa 3cm di lato.
Rosolare 1 cipolla in qualche cucchiaiata d’olio assieme a 2-3 spicchi d’aglio sbucciati e schiacciati. Aggiungere la carne e far rosolare un poco, sfumare con vino bianco. Aggiungere i fagioli neri scolati e una lattina di polpa di pomodoro (400g), incoperchiare e far cuocere a fuoco moderato per circa 1 ora. Aggiungere eventualmente un poco di acqua di cottura dei fagioli, per ottenere un umido un po’ brodoso. Salare ancora se necessario.
Queste dosi sono per 4-6 persone, dipende dagli appetiti e dalla complessità del menu. La fejoada si serve con accompagnamento di riso bianco: io ho calcolato 50g di riso basmati a testa, ma in realtà poi ho cotto 200g di riso in 3 con l’intenzione di farlo avanzare per i gatti (ehm non ne è avanzato). Per l’occasione ho cotto il riso nella palla di acciaio, tenuta immersa nella pentola, ma un poco sospesa: è comoda!
La prossima volta aumenterò a 1kg la carne: mi piace che ce ne sia di più rispetto ai fagioli. Aggiungerò delle costine e magari un paio di salsicce di fegato.
Leggendo in rete le varie ricette, ho visto che si può mettere il cumino e anche del peperone giallo: varianti che proverò sicuramente!
Archive for the ‘Ricette’ Category
La fejoada
giovedì, Gennaio 25th, 2007Le Gateau Piege
martedì, Gennaio 23rd, 2007Ricetta copiata pari pari da Chocolate&Zucchini.
Mi sono ricordata di tirare fuori burro e uova dal frigo alla mattina.
Dopo pranzo ho preparato la linea (come dice Allan Bay) e ho lavorato tutto nel robot (con le fruste ovviamente), nella sequenza: burro, zucchero, sale, uova, succo e buccia di arancia, lievito, farina.
Ho imburrato e cosparso di zucchero uno stampo da 26cm sganciabile, ho versato il composto e ho cotto in forno per 20 minuti. Conoscendo il mio forno ho tenuto a 170 gradi la temperatura, e ho escluso, come quasi sempre, la ventilazione.
Dopo averlo sfornato ho aspettato qualche minuto e, con estrema facilità , ho rovesciato la torta sul piatto di portata. Dolorosamente abbiamo atteso che diventasse fredda… ma ne è valsa la pena 🙂
Grazie a Clotilde ho inserito una nuova ricetta collaudata nel ricettario 🙂
Torta salata porri e salmone
lunedì, Gennaio 22nd, 2007
Si vede mica che amo le torte salate?!
Questa me l’ha ispirata Francesca, con la sua quiche. Non avendo panna in casa, ho usato il latte.
Dosi a occhio. Due porri grandi tagliati a rondelle, lavati per bene e messi a stufare con aglio e olio.
Appena teneri, ma non sfatti, li ho fatti un poco raffreddare e disposti sulla sfoglia. Sopra ho messo le fettine di salmone, appena 100g (ma nella ricetta di Francesca ne va il doppio).
Ho sbattuto le solite 2 uova con un bicchiere scarso di latte e qualche cucchiaiata di parmiggiano e ho ricoperto il salmone. La solita mezz’ora in forno a 200 gradi. Meglio gustarla tiepida.
Dichiaro terminato il trip per le torte salate, almeno per il momento 🙂
Torta salata finocchi e ciauscolo
venerdì, Gennaio 19th, 2007
Questa era deliziosa!
Ho preso un finocchio grande, l’ho tagliato a listine e lavato per bene. L’ho lessato nella pentolina per cottura nel microonde, per qualche minuto alla massima potenza.
Ho disposto sul fondo della tortiera il ciauscolo a fettine, i finocchi cotti e scolati, ho messo del formaggio morbido tipo asiago sopra e poi ho ricoperto con una crema composta da uova sbattute con latte e grana grattugiato. Sale e pepe. In forno a 200 per una mezz’ora.
Torta salata spinaci e formaggio
giovedì, Gennaio 18th, 2007
Un esperimento che non pensavo venisse così gustoso.
Ho lavato (più e più volte, uff) circa 500g di spinaci, li ho scolati e, ancora un po’ bagnati, li ho messi nella pentola con una spruzzata di sale e ho chiuso il coperchio. Ho fatto cuocere così, senza ulteriori liquidi, per pochi minuti finché non sono stati teneri sono diventati teneri.
Sul fondo della tortiera rivestita di pasta sfoglia, ho disposto delle fette di formaggio marzolino.
Ho messo poi gli spinaci, bel scolati, uniformemente sul formaggio.
Ho sbattuto 3Â uova con un mezzo bicchiere di latte, ho salato e aggiunto qualche cucchiaio di parmiggiano e pecorino. Con questa crema ho ricoperto gli spinaci e ho cotto in forno, a 200 gradi, per circa una mezz’ora.
Sublime!
Il puzzle lebkuchen
mercoledì, Gennaio 17th, 2007Nel meme natalizio per Nanna avevo parlato dei lebkuchen e avevo postato la foto del puzzle lebkuchen prima di andare a cottura.
Mi sono ricordata -per fortuna- di fotografare anche il lebkuchen cotto e incartato, prima che li regalassi tutti 🙂
Lo mostro perché è venuto proprio bellino:
Lo stampo puzzle è in vendita da Muji e mi è stato regalato da Type 🙂
Le scrippelle ‘mbusse
giovedì, Gennaio 11th, 2007Ricetta tipica abruzzese, ovvero crespelle in brodo.
Ho scovato questa ricetta tipica sul calendario 2006 di Gagliano Aterno (dove passiamo spesso le vacanze, anche se nessuno della famiglia del marito è originario del posto), che guarda caso rispecchia perfettamente la ricetta seguita da mia mamma e da mia nonna (abruzzesi, ma di Rocca di Botte).
Per ogni persona, si calcola un uovo più 3 cucchiai rasi di farina e mezzo bicchiere di latte. Si sbattono le uova con il latte, si aggiunge la farina e si lavora con la frusta per bene, evitando i grumi. Si condisce la pastella con sale, noce moscata grattugiata (poca, io di solito non la metto anche se mi piace molto) e prezzemolo tritato finemente (di solito lo ometto).
La consistenza della pastella deve essere liquidina, non densa: nel caso si diluisce con dell’acqua fredda.
Si scalda un padellino antiaderente, si unge strofinandolo con della carta cucina imbevuta d’olio (o con un pezzo di lardo), si versa un mestolo di pastella, facendo roteare il padellino e poi facendo scolare via l’eccesso inclinando il padellino sulla ciotola della pastella: quella che rimane rappresa è la quantità giusta di pastella, deve venire una sottile crepes che si cuoce in pochi minuti sollevando i bordi. Si solleva delicatamente e si gira per far cuocere anche l’altra parte. Non deve colorire troppo.
Le scrippelle si cospargono di parmiggiano o pecorino grattugiati (nella nostra famiglia solo parmiggiano), si arrotolano tipo cannelloni e si dispongono sul fondo di un piatto. Solo un momento prima di andare a tavola, si versa in ogni piatto del buon brodo bollente (di carne ovviamente e rigorosamente filtrato e sgrassato) sopra le scrippelle.
Sono deliziose, non ne preparo mai abbastanza!
Persico al forno in crosta di patate
mercoledì, Dicembre 20th, 2006
La foto fa sembrare il piatto sbilanciato sulle patate rispetto al persico: non è così, semplicemente mi si è un po’ sparpagliato il tutto in malo modo mentre impiattavo 🙂
Ho sbucciato e tagliato a fettine sottili le patate, condendole con olio e sale aromatizzato per piatti di pesce.
Ho disposto metà delle patate sul fondo di una teglia rivestita di carta forno (bagnata e strizzata si modella meglio).
Ho messo in un solo strato i filetti di persico, ho condito con altro sale aromatizzato, infine ho coperto con le patate e infornato a circa 180 gradi fino ad avere il tutto ben dorato.
Gnammete!
Il meme natalizio di Nanna
martedì, Dicembre 19th, 2006Urka, stavo rischiando di finire fuori tempo massimo per l’invio del mio post per il meme natalizio di Nanna! In realtà più che post è un repost, visto che -a spizzichi e bocconi– avevo già parlato dei lebkuchen sul vecchio blog.
Ma facciamo un po’ di ordine e riscriviamo la ricetta per benino.
Innanzitutto ci tengo a dire che la ricetta me l’ha data la ziabi. Quindi penso che si trovi cercando sull’archivio di it.hobby.cucina. Per me questa ricetta è definitiva, nel senso che non mi interessa provare nuove dosi. A meno che non spunti fuori un procedimento che mi renda l’impasto più malleabile…
Iniziamo con le spezie:
Devono essere fresche, cioè comprate di recente, e sarebbe meglio macinarle nel momento in cui servono.
– 3 cucchiaini di cannella in polvere o un pezzetto di stecca
– 1 grattatina di noce moscata
– 1 cucchiaino di semi di coriandolo
– un pizzico (saran stati 3 di numero) di chiodi di garofano
– 1/2 cucchiaino di pimento
– un pizzico di semi di finocchio
– 1 cucchiaino di zenzero secco (fresco sarebbe meglio)
– grattatina di pepe nero
– 1/2 cucchiaino di anice stellato, i soli semini interni
– 1/2 cucchiaino di cardamomo verde, i soli semini interni
Orientativamente dovrebbe essere un intruglio di circa 15g di peso. Se è di più, meglio.
Frulliamo insieme le spezie secche in un tritatutto (quello della foto ormai è dedicato solo a questo: il profumo non va più via…), ed eventualmente aggiungiamo per ultimo lo zenzero fresco sbucciato.
In una larga ciotola si mescolano per bene 250g di farina di segale con 500g di farina manitoba (americana), 150g di farina di mandorle e le spezie. Io per fare questo uso la frusta, la trovo molto comoda.
Scaldo 750g di miele millefiori in una pentola fino a 50 gradi circa, ovvero fino a quando è bello liquido. Verso tutto assieme lo sfarinato e mescolo con una spatola fino a renderlo un blob appiccicoso, che rovescio sulla tavola di legno e lavoro un pochetto per renderlo omogeneo. Metto l’impasto in una ciotola, lo copro con uno strofinaccio leggermente umido e lo lascio riposare al fresco da un minimo di 3 giorni a un massimo di qualche settimana. Con il fresco il miele si impacca e bisogna ricordarsi di portare l’impasto qualche ora vicino a un termosifone prima di tentare di lavorarlo.
Quando l’impasto torna malleabile con il calore , occorre incorporargli un mezzo bicchiere d’acqua con dentro sciolti 9g di ammoniaca per dolci. Questa è l’operazione più complicata, l’impasto torna appiccicoso ed è lecito usare ancora farina manitoba per poterlo lavorare meglio.
A questo punto si stende l’impasto a 1cm di altezza e si ritagliano le forme più gradite.
I biscotti cuociono in circa 10 minuti in forno a 180 gradi preriscaldato e si mettono a raffreddare su una gratella. Man mano che sono freddi, è possibile lucidarli con della gomma arabica.
I lebkuchen dovrebbero essere preparati con qualche settimana di anticipo rispetto al natale, per fare in modo che i sapori delle spezie si fondano. Vanno però conservati in scatole di latta ben chiuse, eventualmente umidificati ogni tanto con fettine di mela, se tendono a seccarsi troppo.
Con questa ricetta partecipo al meme natalizio di Nanna. Per votarmi potete cliccare qui.
Come abbiamo giustiziato le recchietelle
venerdì, Dicembre 15th, 2006Dalla nostra inviata di Reality Food 🙂
Una prima metà è stata giustiziata con pomodorini dell’orto, conservati in barattolo semplicemente tagliati a metà con foglie di basilico, saltati in padella con poco sale fino a restringimento dell’acquetta di conservazione, aggiunti alle recchietelle cotte con un abbondante giro di olio nuovo di Vetralla e, solo per me, una bella cucchiaiata di ricotta “scuanta”:
La seconda metà è stata giustiziata con un sugo a base di guanciale rosolato e radicchio dell’orto tagliato fine fine:
E adesso facciamo la coda di pavone per la produzione di radicchio, limitata purtroppo a pochi cespi, ma eccezionale. L’anno prossimo punteremo di più su questo ortaggio: