Zorra chiama, Consy risponde! Quest’anno partecipo con il pane integrale con lievito madre.
Non pensavo di riuscire in così poco tempo a fare un lievito madre soddisfacente.
Ho impastato un po’ per gioco una miscela di farina e yogurt (un Fage bianco, scaduto da 2 giorni!).
Era il 21 settembre. Me lo ricordo bene perché il giorno successivo è iniziata una settimana lavorativa piuttosto intensa e stimolante, che mi ha vista addirittura pernottare a Civitavecchia, a casa di una collega, per due notti. Quando ho impastato il lievito madre non avevo considerato il fatto che fino al venerdi successivo non avrei potuto coccolarlo. Già temevo che sarebbe finito in pattumiera. Invece, al mio ritorno a casa… sorpresa! E così è iniziata l’avventura, fatta di rinfreschi, lievitazioni etc fino ad arrivare al risultato della foto: domenica 12 ottobre. Il pane che ho portato a casa di mia zia e che tutti hanno apprezzato molto:
Questo pane è stato fatto dopo una serie di rinfreschi con acqua, sale e farina manitoba. Sto cercando di mantenere il lievito madre più neutro possibile, così dopo averlo rinfrescato metto via in frigorifero una parte, mentre impasto con farine particolari, sale e malto d’orzo quello che mi interessa trasformare in pane.
Le dosi sono decisamente a occhio: decido secondo l’ispirazione quale farina usare, ma metto sempre una buona dose di farina integrale, che dona al pane quel colorino e aspetto rustici che amo molto. In particolare il pane della foto in alto è stato fatto combinando la tecnica del no knead bread con il lievito madre: la prima lievitazione è avvenuta in una ciotola e l’impasto aveva una consistenza piuttosto molle, poi ho rimpastato con altra farina 00 e formato il filone lasciandolo lievitare in un panno infarinato per tutta la notte.
Il pane di oggi invece ha avuto una ultima lievitazione più breve, per questo le occhiature risultano meno evidenti. I tagli sono stati fatti poco prima di infornare: consentono al pane di aprirsi in cottura e di avere un decoro simpatico.
Sono ancora indecisa su cosa mi soddisfa di più: la mollica è quella caratteristica di un pane a lievitazione naturale, per cui non è certo considerabile leggera, ma è proprio così che a me piace; la crosta viene croccante e saporita, questo sarà perché ho finalmente appurato che la temperatura di 250 gradi (elettrico, ventilato) del mio forno è la migliore per ottenere il risultato.
Appena fuori dal forno, metto il pane per pochi minuti sotto un canovaccio, poi lo lascio raffreddare scoperto sopra una gratella per dolci. Nel frattempo inizio a recitare un mantra che mi permetta di pazientare un poco, prima di avventarmi sulle profumate fette 🙂
Il mio lavoro sul lievito madre è appena iniziato, c’è ancora molto da imparare e sperimentare. Per esempio non è ancora sufficientemente forte, ma per ora non mi sembra uno svantaggio: la lievitazione finale in notturna ha un suo comodo perché!
Buon world day of bread a tutti!
Le puntate precedenti:
– 2006: pane ai 5 cereali (here in english);
– 2007: pane pita;
– il No Knead Bread;
Un po di link sul lievito madre e sul no knead bread:
– Video: Making No Knead Bread;
– Comidademama nella casa del No Knead Bread;
– il testo di riferimento sul lievito naturale;
– Cavoletto di Bruxelles va da Pizzarium;
I miei post su it.hobby.cucina: uno, due.
UPDATE: ecco il roundup, 246 ricette speciali!