In un raptus romagnolo, ho cucinato in un weekend sia il ragù bolognese che le tagliatelle al ragù.
Il risultato è stato strepitoso (burp).
Le ricette sono banali, le trovate ovunque 🙂
Archive for the ‘Ricette’ Category
Tagliatelle e ragù
martedì, Ottobre 24th, 2006Five Grain Bread
domenica, Ottobre 22nd, 2006
[Versione italiana qui]
This is my very first try on writing recipes in english. Please, correct me if it’s necessary 🙂
First dough ingredients:
– 100 grams of spelt flour
– 100 grams of barley flour
– 100 grams of oat flour
– 100 grams of rye flour
– 300 grams of strong white flour (manitoba)
– 450 ml of water
– 5 grams of fresh yeast
Mix all five flours into a sufficiently large bowl, make a well in the center.
Crumble the yeast into the water, stir yeast mixture to dissolve and pour into the well.
Knead a little, to make a smooth dough, put it into the bowl, cover with a towel and leave to rise for 12 hours.
Second dough ingredients:
– 100 grams of strong white flour (manitoba)
– 100 ml of water
– 15 grams of fresh yeast
– 6 tablespoons of olive oil
– 1Â tablespoon of malt extract (barley or other; you can also use honey)
– 3 teaspoons of salt
Crumble the yeast into the water, add olive oil, malt extract, flour and salt.
Add the first dough, knead all together using a little more strong white flour, if required.
Oil the bowl, then put the dough back into the bowl and roll it around so that all the dough is well oiled. Leave to rise, covered, for 1 hour.
Generously flour two round wicker baskets of about 16cm diameter and 7-8cm height. You can also use one larger basket, like I do.
Divide the dough into 2 pieces and give them a round shape (or give the entire dough a round shape if you use a single basket).
Put the dough(s) into the basket(s) leaving the smooth surface on the bottom of the basket(s). Leave to rise, covered, for 40-50 minutes or until doubled in size.
Preheat the oven at 220 degrees (Celsius).
Delicately turn the dough(s) on a lightly floured baking tray and bake for 20 minutes. Bring down the temperature to 200 degrees and continue to bake for a further 15-20 minutes. If you decided to make a single dough form, bake for a further 20-25 minutes.
Slide on to cookie rack to cool.
Parmiggiana di melanzane
venerdì, Ottobre 20th, 2006Per variare, le ho fatte in versione monoporzione.
Mi rendo conto di non aver mai scritto la mia ricetta, ma mi pare così banale! Vabbè.
Prendo delle melanzane nere, le taglio a fette di circa 1cm, le metto sotto sale a perdere l’acqua, le sciacquo e asciugo per bene. Le friggo in poco olio, perché è inutile mettere tanto olio, le melanzane sono come spugne, più ne metti e più ne assorbono. Un trucchetto che ho letto da qualche parte, per non farle impregnare d’olio, è di friggere inizialmente ad alta temperatura, poi abbassare il fuoco.
Dopo averle fritte, le fette di melanzana vanno adagiate su abbondante carta assorbente e tamponate per benino, più olio si toglie e meglio è. Inutile cercare di fare la parmiggiana salutista grigliando le melanzane: ci sono accorgimenti che permettono di usarle fritte senza ammazzarsi di colesterolo.
A parte preparo un sughino di pomodoro con pochissimo olio, passata, sale, abbondante basilico. Niente cipolla o aglio. Niente soffritto.
Dispongo un primo strato di melanzane nella teglia, copro con fettine di mozzarella (fiordilatte), qualche cucchiaiata di sugo di pomodoro, spolverata di parmiggiano, poi altro strato di melanzane, mozzarella, sugo e parmiggiano. Stop! Mi fermo a due strati.
In forno a 180 gradi per circa 20 minuti, o finché la superficie è leggermente dorata. Va fatta dolorosamente riposare prima di gustarla tiepida.
Consy-derazioni.
– C’è chi infarina le fette di melanzane prima di friggere per evitare che si carichino d’olio. Ho provato e non mi convince.
– C’è chi impastella le melanzane nell’uovo prima di friggere (versione porca): mai provato ma mi pare un tantino pesante.
– C’è chi aggiunge delle uova sbattute per legare il tutto (l’ho visto fare ad Anna Moroni alla Prova del Cuoco): non mi ispira.
– C’è chi usa la mozzarella di bufala: eddaiiiii ma perché uccidere una mozzarella di bufala cucinandola??? Assassini! E poi è troppo acquosa per questa preparazione.
– C’è chi usa la padella antiaderente per friggere: lo facevo anche io, ma di ferro o di rame è meglio. Anche per la durata della padella.
Il riciclo del lesso
giovedì, Ottobre 19th, 2006
Uno dei modi per riciclare una carne usata per il brodo, è in umido con i pomodori.
Faccio rosolare della cipolla nell’olio, quando è tenera aggiungo dei pomodori a pezzetti (o della passata), aggiungo sale, lascio insaporire un pochino, poi aggiungo la polpa del lesso sfilacciata, due foglie di alloro ed eventualmente anche le verdurine del brodo (carote a rondelle, patate a tocchetti). Lascio sobbollire il tutto a fuoco dolce per qualche minuto.
Da non dimenticare l’alloro: sublime.
World Bread Day – Roundup
giovedì, Ottobre 19th, 2006Sono stata recensita! Sono stata recensita!
Segnalo il roundup soprattutto per ricordarmi di guardare con calma, una per una, le ricette pubblicate. Ce ne stanno alcune sfiziosissime, e io sono sempre alla ricerca di cose “panose” da realizzare.
Technorati tag: world bread day ’06
La torta simil Barozzi
martedì, Ottobre 17th, 2006Anni fa, un gruppo di buone forchette prenotò in un agriturismo in quel di Modena, strafocandosi oltre ogni limite (c’è da rimarcare che la sottoscritta, a capotavola, non riuscì ad assaggiare degli involtini di coniglio, perché qualcuno a centro tavola pensò bene di non passarli troppo in giro!).
Dopo la pappatoria, qualcuno pensò di finire la giornata mangiando per merenda la famosa Torta Barozzi a Vignola. Devo ammetterlo: io e consorte passammo la mano. Errore fu! Non ci è più capitato di passare per Vignola per assaggiare questa torta che, mi hanno detto più volte, è veramente eccezionale.
Da Fiordizucca ho trovato una ricetta per una sua imitazione, e da allora la faccio spesso. Mi piace più della caprese (ed è tutto dire!!!), è veloce da fare e fa sempre il suo porco figurone.
Ecco una fotina recente:
Oggi è il WBD
lunedì, Ottobre 16th, 2006WBD = World Bread Day (qui le regole in italiano)
Per l’occasione ho preparato il pane ai 5 cereali delle Sorelle Simili, di cui ho già parlato nel vecchio blog.
Qui metto soltanto una nuova foto:
Ho iniziato a fare il pane in casa qualche anno fa, e devo dire che da’ parecchie soddisfazioni. Il profumo che rimane a lungo nella cucina -e non solo- è irresistibile.
Manipolare la pasta, accudirla in modo che la lievitazione sia ottimale è un ottimo esercizio sia per il fisico che per la mente.
Quante volte ho impastato e schiaffeggiato la focaccia per sfogare i nervi!!!
Questo pane ai 5 cereali è profumatissimo. La lavorazione è lunga, ma proprio per questo può essere frazionata. Sono molto affezionata a questo pane, perché mi ricorda Margherita e Valeria Simili, due donne straordinarie che mi hanno insegnato parecchio sulla panificazione.
Technorati tag: world bread day ’06
Insalata di melanzane e ceci in chermoula
venerdì, Ottobre 13th, 2006Come dicevo, ho preso spunto da Fiordizucca.
Qui aggiungo soltanto una fotina.
Veramente buona!
Brioche salata alle melanzane
giovedì, Ottobre 12th, 2006Ho preso spunto, come dicevo, dai Cuochi di carta. Quindi rimando a loro per le dosi della pasta. Unico cambiamento: ho usato il lievito fresco, mezzo panetto.
Per il ripieno ho saltato in poco olio 4 melanzane lunghe, fatte a dadini e preventivamente messe sotto sale, con uno spicchio d’aglio schiacciato. Ho salato, messo il coperchio e lasciato cuocere lentamente. Senza aggiungere acqua, in modo da avere un ripieno sodo.
Ho steso la pasta a rettangolo, ci ho spolverizzato sopra del pecorino giovane grattugiato, poi ho messo le melanzane, infine ho chiuso la pasta cercando di fare un motivo geometrico (che non è venuto benissimo, ed è questo il motivo per cui ho evitato di fare la foto).
Buona! Buona la pasta e buono il ripieno.
Tengo da parte le dosi di questa brioche: ho intenzione di farci altri esperimenti, tipo prosciutto cotto e scamorza, o prosciutto cotto e tomino…
La gricia alle melanzane
mercoledì, Ottobre 11th, 2006La foto me la sono dimenticata. Però per fortuna in archivio ho questa qui del guanciale rosolato, che è la base della gricia.
Con un goccinino d’olio si mette a rosolare il guanciale, tagliato come nella foto, mescolando spesso. Poi quando è bello rosolato (ma non bruciato!), si sfuma con vino bianco e si lascia evaporare.
A questo punto ci si può saltare la pasta, con pepe e pecorino, oppure si può aggiungere un ingrediente. In questo caso ho aggiunto due melanzane fatte a dadini e precedentemente messe sotto sale e sciacquate. Ho coperto e fatto cuocere a fuoco dolce. Di solito usando il guanciale non ci va il sale, ma nel caso è meglio aggiungerlo alla fine. Abbondante basilico ci stava benone, come anche il pecorino.
GO-DU-RIO-SA!