Un anno, un intero anno di attesa per vedere questa fioritura.
In capo a una settimana è tutto finito e torna ad essere un alberello come un altro.
Per una settimana, però, il tamerice diventa il re della primavera.
Archive for the ‘Orto&Giardino’ Category
Finalmente primavera
lunedì, Aprile 14th, 2008Le patate nel bidon
martedì, Marzo 11th, 2008Sarà che in questi giorni, ogni volta che uso l’auto, ascolto l’audiolibro in inglese di Harry Potter 5, non so…
Weasley was born in a bin
he always lets the quaffle in
Weasley will make sure we win
Weasley is our king
Oppure, anche la versione in italiano era simpatica:
Weasley è nato in un bidon
ha la testa nel pallon
vinceremo noi perchè
perchè Weasley è il nostro re
Ok, mi ricompongo subito. Non prima di aver ringraziato Erbaviola per la nomination, acciderbolina! La nomination ha causato una botta di vita al blog, come potrete vedere, spero, nei prossimi giorni. Di cose da scrivere ne ho tantissime, il tempo è tiranno ma cercherò di forzare il limite massimo di 24 ore per giorno 🙂
Veniamo finalmente al titolo del post. Come già detto in precedenza, amo Jamie Oliver. E appena posso ne copio le gesta. Potevo quindi lasciarmi scappare, in una puntata di Jamie at Home, la sperimentazione delle patate nel bidon? Naaaa figuriamoci!
L’impresa ha richiesto qualche tempo tecnico: tra la metabolizzazione delle informazioni, il reperimento del materiale necessario, il richiamo al coraggio e alla determinazione, la moratoria alla mancanza di tempo cronica sono passati diversi mesi.
L’orto di quest’anno
lunedì, Luglio 23rd, 2007
Io quest’anno l’orto non lo volevo fare. Perchè temevo di non potermici dedicare, e infatti non ci riesco bene.
La situazione nel piccolo condominio è la seguente: orto n.1, del vicino in pensione, perfetto tutto pulito, piante ben irrigate, rigogliose, tutto in ordine; orto n.2, vicini quasi in pensione, non ci si dedicano tutti i giorni ma il loro è l’orto più pulito e ordinato dei 3 (che nervi); orto n.3 è il nostro… ehm… pieno di erbacce, piante sparse, poco coccolate, niet concime, niet verderame, niet di niet.
Però. Alla facciazza di tutto, vengono su certi ecomostri 🙂
E io non sono vicina alla pensione, ecco!
Finalmente primavera
domenica, Maggio 13th, 2007Lavori in corso sul balcone
mercoledì, Marzo 21st, 2007Pomodorini dell’orto
lunedì, Marzo 5th, 2007
L’anno scorso la piantagione di pomodori nell’orto ha prodotto tantissimo. Ci sono stati dei momenti di panico quando non riuscivo a consumarne abbastanza (nonostante una buona parte regalata in giro). Così ho iniziato a conservarli.
Una idea geniale che ha riscosso enorme successo e che sarà sicuramente ripetuta, è stata quella di conservare i pachino al naturale. Tagliati a metà , infilati nei vasi, pigiando un poco con il pestello di legno, con la sola aggiunta di basilico e sterilizzazione in pentola. Adesso mi ritrovo dei piccoli tesori che una volta aperti, sprigionano un profumo unico di pomodoro buono e basilico fresco. Non mi resta che scaldarli in padella, facendo evaporare in parte l’acqua di conservazione, salarli e aggiungere olio buono a crudo. Ultimamente l’aria primaverile suggerisce l’accoppiata con qualche cucchiaiata di pesto: sta diventando uno dei nostri condimenti per la pasta preferiti!
Come abbiamo giustiziato le recchietelle
venerdì, Dicembre 15th, 2006Dalla nostra inviata di Reality Food 🙂
Una prima metà è stata giustiziata con pomodorini dell’orto, conservati in barattolo semplicemente tagliati a metà con foglie di basilico, saltati in padella con poco sale fino a restringimento dell’acquetta di conservazione, aggiunti alle recchietelle cotte con un abbondante giro di olio nuovo di Vetralla e, solo per me, una bella cucchiaiata di ricotta “scuanta”:
La seconda metà è stata giustiziata con un sugo a base di guanciale rosolato e radicchio dell’orto tagliato fine fine:
E adesso facciamo la coda di pavone per la produzione di radicchio, limitata purtroppo a pochi cespi, ma eccezionale. L’anno prossimo punteremo di più su questo ortaggio:
Ci si distrae un attimo…
mercoledì, Dicembre 13th, 2006Il topo e il riccio
giovedì, Novembre 9th, 2006Tutto è iniziato qualche tempo fa. Il consorte uscendo dalla cantina mi dice, con fare accusatorio: “Ma insomma, io è tanto che non vado in cantina, ma tu ci vai spesso! Perché non ti sei accorta che c’è un topo che ci razzola?”. Mortificatissima vado a vedere. Maremma maiala che casino! I semi della scatola di sementi per il prato, sparsi ovunque. Cacche su tutti i ripiani degli scaffali! Un macello!
Io ovviamente non mi ero accorta di quel casino macroscopico, doveva essere successo da poco.
Quindi quella domenica, che bello, l’abbiamo passata svuotando la cantina, lavando il pavimento e ogni singolo barattolo e bottiglia, compresi tutti i ripiani degli scaffali.
Qualcuno penserà : ma con tutti e 5 i gatti, non riesci a risolvere il problema? Eh no! Quelli stanno troppo nutriti. Poi però ho letto un articolo di Vita in campagna, che diceva che anche se ben nutrito, un gatto non può resistere alla tentazione di cacciare i topi. Allora ho deciso che i miei sono degli stramaledetti perdigiorno.
Quindi abbiamo dapprima messo le “caramelle” che ammazzano i topi, ma prima li costringono ad andare all’aperto a cercare aria. Le trovavamo rosicchiate, a volte non le trovavamo, ma del topo nessuna ombra.
Poi abbiamo iniziato a sentirlo rosicchiare in un muro esterno. Il panico. La paura di vederselo in casa all’improvviso. La decisione, ieri, di mettere trappole con la colla. Stamattina lo abbiamo trovato, è un topetto di campagna, 8cm con tutta la coda. Vi risparmio la foto. Fa abbastanza pena, poveretto. Ma d’altra parte, voler cercare di fare la tana sotto una casa… con tutto il giardino e l’orto a disposizione…
Ma contestualmente abbiamo capito perché, forse, non voleva fare la tana all’aperto: abbiamo fatto la conoscenza di un riccio. E di questo, signori miei, vi mostro orgogliosissima una bella foto:
Sta facendo il finto morto perché, mentre facevo la foto, tutti i gatti gli giravano cautamente attorno, ma a una certa furbesca distanza… 😀
Il peperoncino campanella
lunedì, Ottobre 30th, 2006
Non mi ricordo bene quando Cri di IHC mi spedì i semini del peperoncino campanella. Di sicuro abitavo già a S.Donato e il balcone esposto a sud mi aiutò molto nell’impresa di far germogliare quei semini. Quindi diciamo che potrei averlo seminato nella primavera del 2001.
Nacque una piantina che il primo anno, non ricordo bene, forse fece 2-3 peperoncini soltanto verso la fine dell’estate, o ad autunno inoltrato, e rimasero verdi.
Perse tutte le foglie e io pensai che fosse, come è abbastanza naturale, morto. Ma, come spesso mi succede, non avevo cuore di buttare la pianta e vuotare il vaso. Il marito dice che è per pigrizia, io dico che è perché non smetto facilmente di sperare 🙂
A primavera qualcuno mi disse che tutto sommato poteva anche germogliare di nuovo, mi dissero di provare a potarlo. L’acqua non gli era mancata totalmente, lo avevo nutrito un minimo per tutto l’inverno.
Beh, dopo la potatura, anche se in ritardo, si riprese e produsse più peperoncini dell’anno precedente. E così via, di anno in anno lo curai sempre meglio, effettuando la potatura a fine estate, in modo da farlo ripartire presto la primavera successiva.
Ad aiutarmi nell’impresa, la posizione fortunata sul terrazzino: aveva parecchio sole durante l’estate, ma anche durante l’inverno, quando lo riparavo verso il muro ed era protetto dalle gelate dal terrazzino soprastante.
Da quando ho traslocato 600km più a sud, il peperoncino è ancora più contento di riprendere a vegetare a primavera: nella bella stagione lo tengo direttamente nell’orto, in pieno sole, mentre lo ricovero sul balcone quando inizia a fare freddo. Nemmeno a dirlo, quest’anno la produzione è stata la più abbondante in assoluto: una quarantina in tutto, compresi quelli ancora da raccogliere.
Ogni anno, raccolto l’ultimo peperoncino, poto la pianta con una certa ansia, pensando che forse l’anno prossimo non si riprenderà . L’acqua non glie la faccio mancare, ma con molta parsimonia. Perfino i gatti mi aiutano, dormendo acciambellati nel vaso e fornendo calore. A primavera estraggo la pianta dal vaso, taglio un po’ di radici periferiche, rinnovo il terreno, la posiziono al sole e inizio a sperare. Finora non mi ha mai delusa, ma ho sempre pronti i semini dell’anno precedente, per ogni evenienza.
Arrivati alla fine di questa chiacchierata, forse qualcuno sarà curioso di sapere che tipo di peperoncino è: non è molto piccante, ma è molto decorativo. A richiesta posso spedire qualche semino per chi vuole cimentarsi nell’impresa 🙂
Rispetto alla foto, in questo momento è già meno rigoglioso: il gattaccio Ross ha pensato bene di fare bungee-jumping da uno dei rami, spezzandolo. Io prima o poi gli spezzo la codina, gli spezzo…